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Penn & Teller: “A couple of eccentric guys who have learned how to do a few cool things”

Iniziamo a parlare di maghi. Di maghi e non, nel rispetto degli artisti, di “trucchi” in repertorio.

Per quello che è il mio gusto ed il mio stile, non potevo non iniziare da Penn & Teller, una coppia di maghi comici americani forse poco conosciuti in Italia (nel 2011 li si è potuti veder condurre la trasmissione “vero o falso” su Discovery Channel), ma che, come in America e nel resto del mondo, meriterebbero molto più spazio per la loro genialità.

Ed è per questo che durante un viaggio negli Stati Uniti del 2012, lasciando perdere per un paio d’ore le slot machine, sono andato con mia moglie al Rio di Las Vegas.  Ero curioso di assistere al loro spettacolo dal vivo, dopo aver visto praticamente tutti i video che li riguardavano presenti in rete.

Perchè in rete, si sa, ci metti quello che vuoi, di norma quello che ti riesce meglio. Ma a me interessava altro. Volevo capire quel mix che i non addetti chiamano un “bello spettacolo”. Parlo quindi di FORMA, SPAZIO e TEMPO. Dettagli non di poco conto ma spesso non inquadrati correttamente.

Forma: La scelta del personaggio appare la più semplice, ma è senza dubbio sempre la più difficile ed è l’elemento fondamentale per arrivare al successo. Loro non sono delle maschere o dei personaggi macchiettistici. Certo hanno trovato forza in alcune contrapposizioni: uno (Penn) mastodontico, l’altro (Teller) minuto, l’uno chiacchierone, l’altro muto. Ma lo fanno con una naturalezza che ti convince che possano essere così come li vedi anche nella vita di tutti i giorni.

Spazio: La scenografia ridotta all’essenziale (praticamente solo una lavagna ed un baule vuoto in scena) a conferma del fatto che non è la quantità di materiale a fare il prestigiatore. D’altra parte loro sono contro ogni tipo di sovrastruttura. Niente effetti laser o fumo. Solo tanta personalità che riempie tutto il palco. E lo spazio è anche a disposizione del pubblico che prima dello spettacolo può salire sul palco a controllare i due attrezzi.

Tempo: In questo sono dei maestri. I tempi comici sono innati e teatralizzati al punto giusto così che la “quarta parete” è subito abbattuta ed il pubblico, anche se non chiamato direttamente sul palco, si sente sempre coinvolto. La cosa sorprendente è che anche chi non conosceva bene l’inglese (lo spettacolo è completamente parlato) riusciva a seguirlo e a divertirsi come praticamente tutti i presenti nel teatro.

Ho sempre pensato che un grande inizio sia il 50% dello spettacolo. E vedere uscire Penn dalle quinte e Teller dal baule posto in scena valeva da solo il costo del biglietto. L’altro 50%? Beh, se capitate per Las Vegas, andate a farvene un’idea.

Vi lascio il loro sito www.pennandteller.com, che però non rende giustizia della loro bravura (d’altra parte l’intera categoria dei prestigiatori nel mondo è quella che si fa realizzare siti internet qualitativamente più scadenti)

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